Episodio 2: platea di fondazione. Armatura, getto e disarmo.
In questo secondo episodio ci occupiamo della costruzione della platea di fondazione.
Nel dettaglio vedremo:
- il tracciamento,
- la posa delle armature,
- la posa dei casseri,
- il getto della platea di fondazione impermeabilizzata in massa.
Tracciamento
Si inizia con il tracciare la fondazione sul magrone precedentemente preparato. Il tracciamento consiste nel riportare i disegni preparati dal calcolatore in scala 1:1 sul piano del magrone.
Si procede utilizzando le modine e la prima cosa da fare consiste nel riportare lungo le modine le varie quote parziali che identificano la fondazione. Le misure vengono segnate sulle modine mediante l’infissione di chiodi che permetteranno il successivo fissaggio degli spaghi.
Una volta riportate tutte le misure sulle modine, si procede identificando i nodi principali.
Vengono tesi due spaghi, in direzione ortogonale tra i punti corrispondenti riportati sulle modine, fino a trovare l’incrocio delle quote in aria. Il punto viene poi riportato sul magrone, mediante l’utilizzo di una bolla e segnato univocamente.

I punti tracciati vengono poi uniti con un tracciante a filo, per formare il disegno completo della platea di fondazione.
In questa fase è fondamentale controllare le misure più volte al fine di evitare errori banali di partenza. Una volta tracciato in maniera approssimativa sarà molto difficile recuperare in seguito.
Posa dell’armatura
Per la posa dell’armatura si è scelto di utilizzare barre filanti al posto delle classiche reti. L’utilizzo delle barre e l’affinamento di molti dettagli d’armo, ha permesso di risparmiare il 35% di acciaio rispetto all’armo di una platea tradizionale, mantenendo comunque lo stesso livello di sicurezza.
L’uso delle barre filanti rende la posa meno immediata e richiede una buona pianificazione.
Si parte disponendo i profili copriferri inferiori, su cui si disporranno poi i filanti inferiori in una direzione, e successivamente nell’altra. Per facilitare la posa, i passi vengono segnati con dei gessetti a terra e sui ferri stessi.

Le legature vengono eseguite man mano che si procede.
Terminata la maglia inferiore si procede installando le forchette perimetrali e il filante superiore esterno, che fungerà da guida. Vengono poi posati i tralicci distanzia-rete all’interno della platea, e si inizia a completare l’armatura posando lo strato superiore anch’esso composto da barre filanti incrociate.
Posa armatura del cordolo
Le operazioni di posa dell’armatura si concludono con la posa dell’armatura del cordolo di appoggio delle pareti in legno. Vengono posate le forchette, i filanti superiori e viene completata l’armatura con le finiture agli angoli.
L’intera operazione di posa dell’armatura per una superficie di 140mq è stata completata in una giornata.
Posa dei casseri
Le operazioni procedono con la posa dei casseri di contenimento del getto. Anche in questo caso l’operazione è veloce perché si deve casserare solo il perimetro della platea. In questo caso la casseratura è stata eseguita con il sistema tradizionale a pannelli di legno, per difficoltà logistiche dell’impresa.
L’uso di casseri prefabbricati in acciaio avrebbe ulteriormente velocizzato le operazioni e migliorato l’aspetto del manufatto finale.

Posa degli scarichi
Contemporaneamente alla fase di casseratura si posano anche:
- gli scarichi idraulici e i passaggi impiantistici principali,
- l’ingresso per la fornitura idrica, elettrica e telefonica,
- le tubazioni dedicate alla pompa di calore,
- i passaggi dedicati per l’impianto elettrico.
Marcatura dei livelli
Infine, prima del getto del calcestruzzo, si procede con la marcatura dei livelli.
Questa fase consiste nel marcare con dei chiodi infissi sui pannelli perimetrali il livello finale del getto. La marcatura viene eseguita per mezzo di una livella laser e i chiodi vengono piantati ogni 3-4 metri lungo tutto il perimetro.
Al momento del getto faranno da guida per il livello del manufatto.

Getto del calcestruzzo
Per il calcestruzzo è stato scelto un C25/30 RCK300, classe di disposizione XC2. Per migliorare le prestazioni nei confronti dell’umidità ed evitare impermeabilizzazioni in materiali sintetici, abbiamo deciso di impermeabilizzare i getti in massa inserendo l’additivo Penetron all’interno della miscela.
Questo additivo permette di creare una barriera totale nei confronti dell’umidità.
Il getto viene eseguito per mezzo di un’autopompa con braccio idraulico, che permette di raggiungere con facilità tutti i punti della fondazione. Il calcestruzzo viene vibrato in maniera accurata subito dopo essere stato versato, in modo da eliminare la maggior parte delle bolle d’aria nell’impasto ed avvolgere completamente i ferri d’armatura.

Un’altra importante operazione è quella di prelievo dei provini e della loro identificazione.
Dopo aver riempito l’intera platea per i quattro quinti dell’altezza finale, si procede versando l’ultimo strato leggermente più fluido e lo si livella con delle stage per ottenere un risultato il più liscio possibile. È in questa fase che i chiodi posizionati il giorno prima risultano fondamentali.
La platea ha uno spessore di 30cm e il volume di calcestruzzo versato è di 48metri cubi. Tutta l’operazione si è svolta in 4 ore.
È importante verificare anche la presenza dell’additivo Penetron e lo si può fare molto agevolmente in quanto nella miscela è previsto un tracciante che rende verdognola l’acqua di risulta del getto.

Scasseratura
Due giorni dopo abbiamo scasserato e pulito la fondazione. Si possono ancora notare i chiodi piantati per marcare i livelli.
Per questo episodio abbiamo concluso.
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