Cos’è il tetto ventilato e come realizzarlo correttamente?
Il tetto ventilato è talmente utilizzato in edilizia, da essere considerato oramai l’unica opzione disponibile. Ultimamente sembra che il tetto ventilato venga fatto anche per i tetti piani: quasi un controsenso, si direbbe.
Ma quanto ne sappiamo della ventilazione? Cos’è e in base a quali principi funziona? Ci sono dei metodi per dimensionarla correttamente?
Nei prossimi articoli cercheremo di rispondere proprio a queste domande.

Come fare un tetto ventilato?
Il tetto ventilato viene realizzato in modo tale da garantire una ventilazione ascendente per il ricircolo dell’aria tra gli strati isolanti e quelli di copertura. Per riuscirci viene realizzata una camera di ventilazione con l’obiettivo di raffreddare la copertura del tetto e permettere una buona aereazione.
Nell’edilizia moderna il tetto in legno inclinato prevede l’introduzione di uno strato di aria al di sotto del manto di copertura al fine di evacuarne parte del calore durante la stagione estiva di maggior irraggiamento.

Questa, che è la funzione primaria della ventilazione di tetti non isolati, diventa secondaria nei tetti ad alto isolamento.
Nei tetti moderni infatti si utilizza la tecnica dell’involucro traspirante, che prevede che parte dell’umidità presente all’interno dell’abitazione venga smaltita attraverso la migrazione del vapore all’interno del pacchetto di copertura.
In questi termini gli schermi freno e traspirante fungono da regolatori mentre l’aereazione ha la fondamentale funzione di portare all’esterno l’umidità.

Tetto ventilato: come funziona?
L’aria all’interno della camera di ventilazione si muove per convezione termica sfruttando la pendenza della falda.
La camera d’aria ha un ingresso in basso sotto o sopra la linea di gronda e un’uscita in alto sotto il colmo.
L’aria all’interno della camera, scaldata dal sole, diventa più leggera ed inizia a muoversi verso l’alto aspirando nuova aria fresca dal basso ed espellendo aria calda e carica di umidità raccolta dal tetto verso l’alto.
Il motore del tetto ventilato è la pendenza.
Ecco perché non ha molto senso parlare di tetti ventilati piani.

Come viene realizzata la camera di ventilazione?
Ci sono molti modi di realizzare la camera di ventilazione ma i più diffusi sono sostanzialmente due:ventilazione sotto coppo o ventilazione in camera sottile.

Ventilazione sottocoppo
Il metodo della ventilazione sottocoppo si utilizza nei casi in cui le falde presentano una pendenza elevata, in quanto problemi legati a pericoli di infiltrazioni e mancato tiraggio dell’areazione sono minori rispetto ai tetti poco inclinati.
Lo schema utilizzato è il seguente:


Ventilazione in camera sottile
La ventilazione in camera sottile si utilizza invece in tetti a media pendenza. Consiste in un ulteriore strato di tavolato grezzo e di tenuta all’acqua. Garantisce una camera di ventilazione omogenea e maggiore sicurezza nei confronti delle infiltrazioni d’acqua.
Può essere schematizzata in questo modo:

Qui sotto vediamo la fase di stesura del listello di aereazione sopra il telo traspirante. Si procede poi con la stesura di uno strato di tavole grezze e di un ulteriore strato di tenuta all’acqua.



Per approfondire sull’argomento e capire come si progetta e si esegue al meglio un tetto ventilato, vi invitiamo a leggere l’articolo “Tetto in legno ventilato: errori più comuni e normativa a riguardo”.
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Ottimo
Grazie Marco Rocco Bertinotti!
Quali spessori usare per avere un ottimale confort estivo su un tetto in legno a vista?
Buongiorno Davide
Per ottenere un buon confort estivo il pacchetto isolante va dimensionato correttamente in funzione della zona climatica in cui vive. A determinare lo spessore saranno poi le scelte di materiale e densità che andrà a fare. Un buon termotecnico dovrebbe consigliarle le soluzioni più adatte in funzione dei risultati che desidera ottenere e del luogo i cui vive.
La ringrazio
A.M.
Buongiorno. Complimenti per i vari articoli presenti all´interno del blog.
-Nel caso di ventilazione in camera sottile e micro-ventilazione sottotegola, la barriera all´acqua sopra l´ultimo tavolato può essere realizzata con una guaina bituminosa ardesiata adesiva oppure è consigliabile comunque un telo impermeabile traspirante? Che tipologia di membrana è la barriera d´acqua a tre strati?
-Dal punto di vista acustico,inteso come isolamento da rumore esterno, è possibile definire quale, tra la ventilazione in camera sottile o la semplice ventilazione sottocoppo, sia la soluzione migliore?
Buongiorno Andrea
La ringrazio per i comlimenti. Nel caso di ventilazione in camera sottile, può utilizzare una guaina bituminosa adesiva da applicare al sottostante tavolato; nella ventilazione sottocoppo, però, non essendoci alcun tavolato sotto alla barriera all´acqua, non riuscirebbe ad aplicare la guaina bituminosa. La barriera a 3 strati è una membrana antiusura del catalogo Rothoblaas.
Dal punto di vista acustica, i due sistemi sono analoghi. La differenza la fa soprattutto il pacchetto di isolamento sottostate.
Buonagiornata
A.M.
Le membrane bituminose spesso sono utilizzate per un erroneo fissaggio di coppi e tegole. La norma UNI 9460 chiarisce le modalità di fissaggio di coppi e tegole, le Linee Guida della Protezione Civile confermano la necessità del fissaggio. Tecnicamente non è sufficiente dire “ho sempre fatto così” ????
Buongiorno a tutti, da alcuni anni mi occupo di fisica tecnica edile ho e sto monitorando con data lagqer, temperatura e velocità dell´aria all´interno delle camere di ventilazione sia di coperture e di pareti ventilate.
purtroppo dai dati che ho riscontrato le camere di ventilazione non servono molto per la riduzione dell´onda termica solare estiva, anzi aiutano in situazioni particolari nel periodo invernale con giornate ben irradiate. i dati a mia disposizione eventualmente disponibili per stratigrafie non vincolate da riservatezza,
saluti.
Buongiorno e complimenti anche da parte mia!
Per la ventilazione in camera sottile alcuni usano pannelli in OSB al posto del tavolame grezzo; permette di evitare la guaina bituminosa, in quannto l´incollaggio MUF (melamina-urea-formaldeide) è impermeabile all´acqua e adatto per usi esterni, per es. tra l´altro nella produzione di lamellare. Cosa ne pensa?
Mi stupisce il commento di Robero Ornati, secondo cui “e camere di ventilazione non servono molto per la riduzione dell´onda termica solare estiva”. E´ d´accordo?
Buongiorno Natalino
L´OSB/3 è un prodotto studiato per l´utilizzo in classe di esposizione 3 ovvero in condizione esterne. Non è in grado però di garantire nessuna tenuta all´acqua e il suo utilizzo in copertura con funzione di barriera all´acqua non è corretto. Va in ogni caso prevista una membrana di tenuta sopra il pannello. In merito all´efficacia delle camere di ventilazione, il dibattito tecnico è in piedi da anni e non è ancora stata fornita una risposta definitiva in quanto non si fa ricerca sul legno da decenni. Il progetto di monitoraggio che sta seguendo il dott. Ornati è un raro e mirabile esempio di ricerca su iniziativa di un singolo. Troppo poco purtroppo.
Grazie
A.M.
Buongiorno. Ottimo articolo, complimenti.
Su una copertura in tegole con pendenza del 33% è sufficiente l´utilizzo della ventilazione sottocoppo, oppure è preferibile la ventilazione in camera sottile con ulteriore barriera di tenuta all´acqua?
La soluzione con ventilazione in camera sottile fornisce sicuramente maggiori garanzie di impermeabilizzazione, ma crea, a mio parere, maggiori problemi in caso di manutenzione della camera stessa. Negli anni, sebbene le griglie parapasseri e il colmo ventilato siano posati a regola d´arte, la camera potrebbe ostruirsi, anche parzialmente, per insetti, sporcizia o altro?
In quel caso la camera di ventilazione perderebbe di efficacia con pericolosi ristagni di umidità senza possibilità di manutenzione, a meno di non tagliare tavolato e telo.
Salve, per la posa delle perline e dei listelli e possibile farlo con sparachiodi? Se si che misura dei chiodi sono richieste? Tetto in legno. Grazie
Buongiorno Fabio
E’ possibile fissare perline e listelli con la sparachiodi senza problemi, ma per la misura del chiodo va preso in considerazione lo spessore degli elementi da fissare e il supporto sul quale andranno fissati. Per le perline possono baster chiodi da 2 mm di diametro mentre per il listelli sarà necessario salire di misura.
Buona giornata
A.M.