Fondazione a Platea e a Trave rovesciata: differenze tra le due tipologie
Rimaniamo legati all’argomento “infiltrazioni d’acqua” partendo dal basso, ossia dalle fondazioni a platea e a trave rovescia di un’abitazione in legno.
Oggi analizziamo come vengono realizzate generalmente le fondazioni, avendo un occhio di riguardo all’analisi delle differenze tra le due principali tipologie del mercato.
Vi presenteremo anche un metodo alternativo da considerare per il cordolo in cemento armato, un metodo efficace che sperimentiamo ed implementiamo già da qualche anno come studio di ingegneria del legno.
La scorsa settimana ci siamo occupati delle infiltrazioni d’acqua in una abitazione in legno, sottolineando che, quando i lavori vengono eseguiti a regola d’arte, il problema non si pone in nessun caso.
Ci siamo poi concentrati sull’analizzare la struttura ottimale di un tetto traspirante di una casa di legno, approfondendo su un tema che ha portato scalpore tra i nostri lettori.

Come abbiamo sottolineato in precedenza, il contatto diretto, la risalita per capillarità e la condensa interstiziale possono minare alla base il nostro fabbricato con conseguenze molto serie.
Un esempio dei danni che possono verificarsi li potete visualizzare cliccando qui.
Come vengono realizzate le fondazioni delle case in legno
Nell’attesa che il mercato e gli organi amministrativi siano pronti a nuovi sistemi di fondazione a consumo di terreno zero come le fondazioni su pali o su cassoni in roccia, analizziamo dunque lo stato attuale di come vengono realizzate le fondazioni oggi per una casa di legno.
Il materiale che si usa è il cemento armato e le tipologie sono di due tipi: a Platea oppure a Trave rovescia.

Fondazione a platea: di cosa si tratta?
Si tratta di creare un corpo monolitico in cemento armato, dello spessore tra i 30 e i 40 cm, la cui funzione principale è quella di trasmettere il peso dell’edificio intero sul terreno sottostante e di separarlo dall’umidità del terreno stesso.
Chiaramente è un sistema rapido, semplice e molto efficace, che garantisce una corretta distribuzione omogenea dei carichi anche in terreni più difficili con scarsa capacità portante andando a creare una sorta di zattera galleggiante.
Richiede molto acciaio e calcestruzzo ma poca manodopera e questo la rende in molti casi la soluzione più economica.

Fondazione a trave rovescia: di cosa si tratta?
Nel secondo caso, si procede con la creazione di un reticolo di travi di sezione rettangolare avente base variabile dai 40 agli 80 cm ed altezza dai 40 ai 50 cm, disposte lungo le linee dei muri in elevazione.
Questo reticolo viene successivamente riempito con un vespaio (in ghiaia, igloo, ecc) e terminato con una soletta di ripartizione che funge da base per il pavimento.

È un tipo di fondazione che si usava molto anni fa, richiede meno materiale ma più manodopera per il confezionamento. Pur garantendo buone prestazioni ed essendo tuttora un sistema valido, tecnicamente risulta una soluzione più scadente rispetto alla platea.

In entrambi questi casi è possibile aggiungere una camera di ventilazione tra la fondazione e la pavimentazione dell’abitazione.
Questa è una pratica molto in uso in presenza di terreni umidi e in alcune regioni italiane è un accorgimento obbligatorio per lo smaltimento del gas Radon proveniente dal terreno.
Dal momento però che l’aereazione non è un elemento strutturale, in molti casi, per questioni di risparmio economico, le imprese preferiscono realizzarla tra platea e pavimento.
Accorgimenti necessari per un edificio in legno
Negli schemi che abbiamo visto sopra, è tutto molto semplice perché il terreno è ad una quota molto bassa e la fondazione esce completamente dal terreno evitando il contatto diretto tra l’umidità e quanto sta sopra la platea.
Ma cosa succede nei casi reali?
Quando andiamo a sovrapporre gli spessori dei sottofondi e degli impianti la situazione è ben diversa e la fondazione risulta incassata di parecchio al disotto del piano di campagna.

In questa situazione, la parete in legno è soggetta a tutti e tre i possibili meccanismi di attacco da parte dell’acqua: contatto diretto, risalita capillare e condensa intestiziale.
Nello schema qui sotto lo vediamo molto bene:

In questi casi, come possiamo difenderci da questi potenziali attacchi?
I problemi cruciali che comportano infiltrazioni d’acqua sono causati da contatto diretto, la risalita per capillarità e la condensa interstiziale. Per risolvere i problemi di infiltrazione è necessario effettuare una progettazione accurata.
Protocollo Woodlab per cordolo in cemento armato
Una volta predisposta la fondazione adeguata, si può procedere con la parte di realizzazione del cordolo di fondazione.
Nei nostri articoli abbiamo più volte affrontato le problematiche e le criticità relative ai cordoli in cemento armato. Da qualche anno lo studio Woodlab sta sperimentando ed applicando un metodo alternativo che permette di ottenere risultati con tolleranze di 2-3 mm sia in alzato che in pianta.
Per approfondire sul Protocollo Woodlab vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato, cliccando qui.
Infine, per maggiori informazioni su ciò che abbiamo scritto in questo articolo, vi invitiamo a contattarci inviando una email a woodlab@rocketmail.com
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