Quali sono i punti critici e le maggiori cause di degrado degli edifici in legno?
Con l’articolo di questa settimana presentiamo un estratto dell’intervento che abbiamo tenuto a Rimini, in occasione del Primo Congresso sullo Stato delle Costruzioni di Legno.Inoltre, vogliamo mettere a disposizione dei nostri lettori i risultati di un piccola indagine statistica che ha riguardano i casi di problemi che ci sono stati segnalati in questi mesi.
Questo articolo viene pubblicato in parallelo con un analogo pezzo nella nostra rubrica “Gutta Cavat Lapidem” della rivista Strutturalegno che vi invitiamo a leggere (dalla pag. 52 della rivista).

I dati da noi analizzati riguardano 27 segnalazioni di problemi di danni ad edifici in legno dovuti a marcescenza di cui ci siamo direttamente occupati e che abbiamo potuto constatare personalmente.
I casi riguardano principalmente abitazioni monofamiliari o plurifamiliari fino a 15 unità, ma nell’elenco sono incluse anche 4 scuole pubbliche.
Tutti gli edifici esaminati sono stati costruiti dopo il 2010.
Il registro è continuamente in aggiornamento e vi invitiamo ad contribuire segnalandoci eventuali casi di cui siate a conoscenza.
Punti critici e cause ultime dei danni
Ci siamo concentrati cercando di capire due aspetti del fenomeno: quali siano i punti critici e quale sia la causa ultima del danno. Per quanto riguarda il primo aspetto, c’è subito da dire che l’attacco a terra non è la principale causa di danno agli edifici in legno.

Pur essendo un punto nevralgico per la coesistenza di umidità e aria e coinvolgendo più di un quarto dei casi visti, le superfici orizzontali piane, in particolari terrazzi e tetti piani, risultano responsabili dei danni per la metà dei casi visti.
Per approfondire leggi anche > Tetti piani negli edifici in legno, quanto può rivelarsi una scelta rischiosa?
Un percentuale minore di casi riguarda invece problemi ai cappotti o agli impianti. Per quanto riguarda la causa del danno, è demoralizzante constatare come gli errori di progettazione siano la principale causa di insuccesso di questo tipo di edifici.

Per capire meglio proviamo ad approfondire i risultati.
I problemi riscontrati sulle superfici piane riguardano in minima parte il fenomeno della condensa interstiziale mentre per la grande maggioranza dei casi si tratta di problemi connessi all’impermeabilizzazione.
Le superfici piane non sono molto difendibili sul piano della durabilità in quanto vanno contro al secondo principio delle 4 D, la regola d’oro per progettare qualsiasi opera in legno.
Cos’è la LEGGE DELLE 4D?
La legge delle 4 D (dall’inglese Deflection, Drainage, Drying and Durability) prevede che una superficie in legno debba essere protetta dalla pioggia battente (Deflection), avere la possibilità di drenare rapidamente l’eventuale acqua che vi dovesse arrivare (Drainage), che si possa facilmente asciugare (Drying) e che abbia una durabilità naturale (specie vegetale) più alta nei punti più critici (Durability).
Nei prossimi articoli svilupperemo per bene questi concetti.
Una superficie piana, o con pendenza inferiore al 10%, non ha alcuna possibilità di drenare eventuali infiltrazioni; in più, se viene rivestita con vari strati di guaine ed isolanti, le viene impedita anche la rapida asciugatura.
Bisogna ricordare che quella che gli anglosassoni chiamano DISA (Drying inhibition surface area), ovvero la condizione in cui viene impedito al legno di asciugarsi, diviene la condizione più sfavorevole per la durabilità del legno.Meglio dei terrazzi con legno a vista piuttosto di quei sandwich assurdi con cui spesso si impacchettano questi elementi.


Un altro aspetto riguarda la mancanza di un qualsivoglia progetto di impermeabilizzazione.
Generalmente la prassi è mutuare materiali e tecniche dei sistemi a base cemento nei supporti in legno senza nessuna variazione.
Questi materiali inoltre hanno garanzie che vanno dai 10 anni per i più tradizionali ai 30 anni per i più tecnologici, mentre sulla posa nessuno va oltre i 10 anni.
Se per un complesso multipiano la sostituzione del manto di impermeabilizzazione ogni 10 anni può essere considerata normale manutenzione, il discorso è ben diverso per un’abitazione monofamiliare.

Per questo motivo consideriamo il tetto piano, in un edificio di legno, come un errore di progettazione già di per se stesso. Su questo molti avranno da dire e moltissimi non saranno d’accordo, ma per quanto ci riguarda non consiglieremo mai ad un nostro cliente di fare un tetto piano.
Il rischio è troppo alto e in un edificio ordinario, per noi, non è mai giustificabile.
Per quanto riguarda l’attacco a terra, la situazione è più chiara e le soluzioni a portata di tutti. I danni in questo punto sono sempre causate del fatto che troppo spesso il legno viene inserito sotto il livello del terreno. Tutti i casi visti erano accomunati da questa caratteristica.
Un altro errore grossolano di progettazione che oramai non può più essere tollerato.

I casi riguardanti impianti e cappotti invece riguardano problemi legati ad errori esecutivi o ad imprevisti come la rottura di una scarico.
Alla luce di questi risultati per noi è decisamente chiaro come la progettazione architettonica sia fondamentale per la durabilità di un edificio in legno.
Al di là del dettaglio tecnico di questo o quell’altro nodo, in cui possiamo intervenire ed aiutare il progettista architettonico a risolvere i più svariati problemi, è fondamentale la forma e la disposizione dell’edificio.
Terrazzi, tetti piani, assenza di sporti… sono tutti elementi sconsigliati dalle principali istituzioni internazionali che si occupano di edilizia in legno.
Ma ne parleremo dettagliatamente nei prossimi articoli. Nel frattempo vi invitiamo a lasciare il vostro commento qui di seguito e a segnalarci altri casi di marcescenza di edifici in legno inviando una email a woodlab@rocketmail.com
Infine, vi ricordiamo di iscrivervi alla nostra newsletter compilando il form qui sotto.In omaggio un PDF sulla Resistenza al Fuoco degli Edifici in Legno, a cura dlel´ing. Alex Merotto.
interessante non nascondere i problemi che possono nascere da una costruzione in legno, non mettere la testa sotto la sabbia, informare e affrontare le difficoltà, non fare gli errori del settore serramenti legno dove per risparmiare due lire sulla vernice e mancando una giusta informazione sono state aperte le porte, anzi i portoni all´alluminio ma soprattutto alla plastica…
Buongiorno Marco
in questo spazio cerchiamo di fare del nostro meglio per fornire una informazione corretta e trasparente. I problemi non sono creati dal legno, ovviamente, ma da quanti lo utilizzano in maniera scorretta. L´ignoranza e la mancanza di cultura sono micidiali quando si tratta di costruire una abitazione in legno. E´ fondamentale rivolgersi a professionisti ed aziende preparate. Non ci stancheremo mai di dirlo.
Grazie
A.
Egregio Marco tutto condivisibile purtroppo esiste l´ affermata convinzione che i progetti debbano contenere ognuno soluzioni personalizzate alla risoluzione di problemi progettuali tecnologici fondamentali per cui potrebbe essere opportuno invece attingere dal passato evitando come dici Tu amare sorprese a costruzioni edificate ed alimentando le Aule dei Tribunali e gli Studi Legali di contenziosi situazioni sicuramente a molti note
Invece sarebbe interessante che in questa Tua importante Rubrica venissero segnalati casi del buon costruire
Gli esempi servono eccome se servono
Continuate cosi saluti Gerolamo
Per noi professionisti del settore è importante avere il coraggio, a costo di perdere il cliente di sconsigliare una soluzione anche se più moderna e di design e a lui più gradita. Avere il coraggio di dire: “se la vuoi cosi, non farla in legno”. Il rischio di rovinare il mercato delle costruzioni in legno è troppo alto. Dobbiamo dare il nostro contributo per costruire una credibilità moderna per le strutture lignee. Grazie alex.