Tetti in legno ventilati: gli errori più comuni e la normativa a riguardo
Nell’articolo precedente vi abbiamo parlato di come si realizza un tetto in legno ventilato e quali principi sfrutta per il suo funzionamento. Vediamo ora di capire se esiste un metodo di dimensionamento, se viene rispettato e come si eseguono operativamente i dettagli.
Innanzitutto, riprendendo lo schema del precedente articolo, possiamo dire che il motore di tutta la ventilazione risiede nella pendenza della falda.
Come già visto, l’aria all’interno della ventilazione viene riscaldata dal sole diventando più leggera e spostandosi verso l’alto. Nel continuo spostamento verso l’alto, si libera dello spazio in basso che risucchia dalla linea di gronda aria fresca, mentre quella calda viene espulsa in prossimità del colmo.

In questo continuo movimento dal basso verso l’alto, l’aria si carica di vapore, uscente dalla copertura, e lo veicola all’esterno.Affinché questo funzioni correttamente è necessario che l’area di ingresso sia pari a quella di uscita.

Prima regola di buona progettazione ed esecuzione del tetto ventilato
Una prima regola di progettazione ed esecuzione è quella di assicurare lo spazio necessario all’ingresso e all’uscita dell’aria.
Gli errori più comuni che si vedono solitamente sono strozzature dovute a cavi elettrici all’interno della camera di ventilazione, colmi ventilati insufficienti e nei casi peggiori la dimenticanza in fase di posa del colmo dell’apertura della ventilazione.
In tutti questi casi le conseguenze sono estremamente sgradevoli perché il vapore, non potendo uscire, si accumula nella camera di ventilazione fino a condensare e dando origine a marcescenza che può diffondersi velocemente a tutta la copertura.

Un’altra caratteristica delle camere di ventilazione che si vedono in giro è la costanza dello spessore di ventilazione che varia dai 4 ai 5 cm in quasi tutti i casi. Indipendentemente dalla pendenza o dalla lunghezza della falda, sembra che 4/5 cm siano sufficienti a garantire il corretto passaggio d’aria.
Naturalmente non è così: una falda di 2 metri con pendenza di 25° ha esigenze ben diverse da una lunga 10 metri e con un angolo di 15°, per cui non c’è da stupirsi se le camere di ventilazione normalmente costruite hanno rendimenti molto bassi.

Per trovare qualche riferimento normativo a riguardo dobbiamo andare a spulciare la UNI 9460 che riporta quanto segue:
“Nel caso di coperture con pendenze medie in Italia (30-35%) e lunghezze di falda non superiori ai 7 ml, al fine di ottenere un corretto flusso di aria in una camera di ventilazione a sezione costante, sono necessari almeno 550 cmq netti per metro lineare di falda.”
Questo significa che, se consideriamo che i listelli di aereazione sono posti solitamente ad interasse di 50/60 cm e che hanno una larghezza di circa 5 cm, per ottenere un valore in linea con la norma dovremmo almeno adottare un’altezza della camera di almeno 6 cm.

Un aiuto in più ci viene dalla norma francese DTU 43.4 che propone per ambienti soggetti ad alta umidità nella condizione di tetto con freno vapore, una sezione totale delle aperture di ventilazione per metro lineare di falda di 10 cmq con un’altezza minima della camera di ventilazione di 6 cm.La norma prevede anche che non si possa andare oltre i 15 ml di falda.

Seconda regola di buona progettazione ed esecuzione del tetto in legno ventilato
Al di là di quello che indicano le norme, possiamo seguire una regola per cui più la falda è lunga e poco pendente, più devo aumentare lo spessore della camera di ventilazione per ridurre gli attriti e diminuire la perdita di carico.
Infine alcune indicazioni sui dettagli.
Come vengono gestiti gli ingressi e le uscite?
Se da un lato devono essere più aperti possibile per favorire il flusso d’aria, dall’altro devono garantire la tenuta all’acqua ed essere efficaci nel tenere lontano insetti ed uccelli che potrebbero nidificare nell’intercapedine.
Si procede quindi con la posa di una rete parapasseri in prossimità della linea di gronda e con l’utilizzo di un colmo ventilato per la parte di uscita.







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Complimenti per gli articoli, molto ben fatti e dettagliati soprattutto sugli spessori della camera di ventilazione, cosa assolutamente trascurata e sottovalutata dalla maggior parte dei progettisti.
Ottimo lavoro!
Grazie mille Alessandro!
Ottimo articolo su un particolare che non è mai realizzato correttamente.
Complimenti. Roby
Grazie Roberto
Articolo ben fatto e onesto nel mostrare alcuni dettagli che la maggior parte delle aziende non prende nemmeno in considerazione per essere concorrenziale: punto chiodo, listello da 4 cm, risvolto sulla parete.
Grazie mille Giovanni!
b.giorno chiedo un consiglio tecnico : cosa puo comportare una posa doppia del telo chiamato tessuto non tessuto al perlinato? grazie
Buongiorno Mauro
Non ha senso raddopiare il freno vapore sopra al perlinato. Ha molto più senso scegliere la membrana giusta e posarla senza errori.
Grazie
A.M.
Salve ma I listelli vengono inchiodati alla guaina? Cioè la guaina verrà bucata?
Buongiorno, tra listello e membrana va predisposto un nastro salvachiodo che sigilla il foro passante.
Grazie
Buonasera e complimenti.
Sorvolo sulla mia disperazione legata alle infiltrazioni dal tetto nuovo…
Trattasi di un tetto a falda unica inclinata con quattro lati. La mia domanda (ne avrei 100): è normale che mi abbiano lasciato tutti e quattro i lati aperti?
(Mi pare di aver capito che basterebbero quello basso e quello alto..) , e poi: come si proteggono le aperture della ventilazione? Basta la perforata? Chiedo questo perché nel mio caso non vedo scossaline . Solo la preforata praticamente al filo con il coppo di sopra. Ho il forte sospetto che dall’apertura alta e dalle due laterali in occasione di forti eventi meteorici entri acqua in abbondanza che poi si infila dove trova spazio nei pannelli .
Che ne pensa? Come si proteggono in questo tipo di tetto le aperture? Grazie
È molto difficile fare una diagnosi senza visitare il paziente. Se il tetto sta subendo delle infiltrazioni pesanti come scrive, non conviene perdere tempo, ma è il caso di attivarsi immediatamente con il costruttore affinchè possa sistemare eventuali errori o imprecisioni prima che vi siano danni troppo pesanti.
Scusate ….in una copertura in cemento armato,basta solo il telo freno vapore ,ed i listelli a croce,ho forse ho capito male??? Mi fate sapere!!!
Nel caso di struttura in cemento armato vanno adottati gli stessi accorgimenti che per una struttura in legno. Grazie
Ringrazio per la lezione, davvero molto utile! Mi nesce però una domanda, come posso ovviare allo spessore che viene ad assumere il tetto?.. Parliamo di tetti il cui spessore è di circa 30cm misurato dal sottotravetto all’estradosso del manto di copertura! Grazie
Per ovviare all’incremento di spessore della copertura che si vedrebbe dall’esterno in corrispondenza degli aggetti si utilizza la tecnica del moncone riportato. Questa tecnica consiste nell’interrompere i travetti di falda in corrispondenza della muratura e nel realizzare gli aggetti esterni utilizzando dei monconi di travi inserite nello spessore dell’isolante. In questo modo si crea una differenza di quota tra interno ed esterno e l’aggetto risulta di spessore convenzionale.
Salve, complimenti per l articolo. Ho una domanda banale. Con il tetto ventilato in legno, devo inserire una finestra sul tetto. Il pacchetto isolante e ventilazione e 12 cm, a che altezza devo realizzare il vano per la posa della finestra da tetto? Grazie
Va inserito un cassero che comprenda tutto il pacchetto di copertura. aereazione compresa. L’inserimento di un lucernario in una copertura è cumunque una operazione delicata e va eseguita seguendo le migliori linee guida dei produttori di lucernari. Velux ne ha preparate alcune molto valide.
Grazie
Ing. Merotto
Buongiorno e complimenti per i suggerimenti. Avrei anche io due domande da porle.
Devo sostituire la copertura attuale del tetto con soletta in cemento armato a causa del deterioramento delle tegole attuali in cotto e vorrei realizzare una camera di ventilazione con il sistema dei listelli incrociati e il telo freno-vapore. Volendo posare nuove tegole in cemento (vetrificate) che passo devo tenere tra i controlistelli inferiori e che spessore minimo devono avere? Premetto che i listelli di appoggio per le tegole (paralleli alla linea di gronda) saranno di spessore minimo 5 cm e che le falde del tetto hanno una lunghezza massima di 6 m. In presenza di un porticato sottostante e di faudali in rame lungo dei muri della casa come posso permettere l’uscita dell’aria nella parte alta coperta dalle lamiere?
Adriano.
Buongiorno Adriano, ci contatti direttamente in maniera da poterle rispondere più precisamente. Grazie, A.
Salve, articolo preciso e dettagliato… Ho eseguito la stessa procedura ma con il vento si avvertono dei rumori come se si muovessero le tegole le quali sono state fissate con vite ad intervallo (1 si 1no) mi sa dare una risposta?
Buongiorno con un tetto con la falda lunga 8m è una 23%di pendenza quanti centimetri di areazione devo avere?
Non è così semplice purtroppo. Bisogna analizzare la pianta della copertura per rispondere correttamente.
Buongiorno Alex,
la camera di ventilazione in molti schemi è sempre considerata tra due elementi chiusi.
se invece si utilizza il sistema di listello e controlistello, con elementi discontinui (coppi/tegole) la diffusione del vapore è anche puntuale…
La UNI 9460 considera di dimezzare gli spessori se si utilizzano coppi… Cosa ne pensi?
E’ un tema molto complesso e nel nostro paese non ci sono norme precise che aiutino a dimensionare la ventilazione in funzione della pendenza. La norma uni 10372 per le coperture metalliche indica tra i 4 e i 6 cm lo spessore corretto, ma se si tratta di manti discontinui come tegole o coppi? Personalmente mantengo gli spessori di ventilazione compresi tra i 4 e i 6 cm al fine di garantire uno smaltimento delll’umidità efficace nella maggior parte dei casi. Ritengo comunque che la soluzione migliore per le case in legno non siano i tetti ventilati, bensì i tetti ombreggiati come questo: https://youtu.be/oArahyJ5WtQ