Dal tronco al semilavorato: il comportamento dei segati nel tempo e le fessure da ritiro

In questo articolo cercheremo di capire come si comportano i segati nel corso del tempo, quali anomalie, quali difetti possono presentare e quali sono i comportamenti naturali.

Esiste una sostanziale differenza tra i difetti e le anomalie che un elemento in legno può presentare.

Anomalie e difetti: le differenze

Le anomalie sono delle variazioni rispetto alla forma ideale del legno, considerata come un solido cilindrico con anelli di accrescimento circolari e fibratura diritta e parallela all’asse longitudinale della trave, senza nodi ne altre irregolarità.

In quest’ottica, sono considerate anomalie i nodi, le tasche di resina, la rastremazione del fusto.
I difetti invece sono quelle caratteristiche del materiale tali da limitare o pregiudicare il suo utilizzo per un determinato impiego.
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Cosa sono i difetti nel legno strutturale?

Parlando di legno strutturale, considereremo difetti tutte quelle anomalie che comportano uno scadimento delle caratteristiche meccaniche. 
Tra i difetti possiamo segnalare fenomeni come la cipollatura, la fibratura deviata, alcuni tipi di nodi. 
È importante sottolineare che i difetti sono tali solo in rapporto ad un utilizzo prefissato e che quelli che possono essere dei difetti, per alcuni utilizzi, non lo sono per altri.

Cosa accade all’acqua all’interno del legno nel corso del tempo?

Iniziamo dall’analizzare cosa succede al contenuto d’acqua del legno dal momento in cui la pianta viene abbattuta fino a quando gli elementi strutturali raggiungono il loro utilizzo finale e oltre.
foresta di legno
Nel momento di taglio il legno presenta un contenuto d’acqua variabile dal 50 al 120 % del peso della massa secca. Questo significa che oltre ad essere piene d’acqua le cellule, sono pieni d’acqua anche gli spazi intercellulari e i vasi linfatici.
Da questo momento in poi il legno inizia a perdere umidità gradualmente e la prima fase avviene senza nessuna variazione di volume. Fino al raggiungimento del valore del 30%, il tronco perde umidità vuotando i vasi linfatici, le pareti cellulari rimangono gonfie e non si verifica nessuna perdita di volume.
Questo punto è detto punto di saturazione delle fibre. 
legno tagliato nella foresta
Oltre questo limite iniziano ad asciugarsi gli spazi intercellulari e le singole cellule, perdendo quella che viene definita acqua legata. 
La perdita di quest’acqua produce delle lievi depressioni sulle pareti cellulari che producono dei micromovimenti che a livello macroscopico si trasformano in ritiri e deformazioni. 
Come abbiamo visto per altre caratteristiche, anche i ritiri avvengono in maniera differenziata a seconda della direzione delle fibre.

Quando avviene la segagione del tronco?

In genere avviene prima che si arrivi al punto di saturazione delle fibre e quindi prima che ci sia perdita di volume. Il tronco, infatti, non riesce ad asciugarsi oltre un certo limite.
I segati vengono commercializzati e parzialmente stagionati; successivamente vengono lavorati fino ad arrivare in cantiere con un’umidità pari al 12-18% a seconda dell’uso dell’elemento e delle condizioni climatiche.
Durante questa fase, la trave originalmente tagliata si è ristretta, deformata e fessurata tanto da avere forma, peso e misure molto diverse rispetto a quando appena tagliata.
Queste fessure vengono denominate “fessure da ritiro”.
fessure da ritiro
Il procedimento continua all’infinito perché il legno tenderà sempre a mettersi in equilibrio con l’ambiente circostante assorbendo e cedendo umidità come una spugna.
Di conseguenza continuerà a ritirarsi e ad espandersi continuamente, solo in maniera sempre più lenta man mano che passano gli anni.
Questo significa che è perfettamente normale che le travi del vostro tetto continuino a deformarsi anche a parecchi anni dalla posa.
percentuali equilibrio acqua
Anche in questo caso va sottolineato che le fessure da ritiro non vengono considerate dei difetti in ambito strutturale, se non in rari casi.
Se infatti prendiamo a riferimento la norma che detta le regole della classificazione a vista per il legname strutturale, la UNI 11035, vediamo come per la classificazione del massiccio C24 siano ammesse tutti i tipi di fessure comprese le passanti se presenti alle estremità e con lunghezza minore della larghezza dell’elemento.
Si ringrazia l’ing. Damiano Zennaro e il dott. Andrea Zenari per le foto e la consulenza.

Conclusione

Lo scopo di questi articoli è far conoscere il più possibile il materiale legno, tenendo conto delle sue proprietà fisiche e meccaniche.
Se vuoi rileggere gli articoli precedenti dedicati al funzionamento dell’albero, clicca qui >
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