L’importanza della gestione forestale a protezione dell’ambiente e del clima
<<Il legno è un materiale bellissimo ma se andiamo avanti in questo modo resteremo senza alberi.>>
<<Stanno distruggendo le foreste per costruire le case, di questo passo rimarremo senza boschi.>>
Queste sono alcune delle obiezioni che mi sono state rivolte in questi anni di lavoro nel settore delle costruzioni in legno.
Ma quanto corrispondono al vero queste considerazioni? Rispecchiano veramente la realtà del nostro patrimonio forestale?
Per capire come stano le cose non ci resta che affrontare la questione partendo dai dati ufficiali che abbiamo a disposizione.
Al momento il settore forestale europeo copre circa il 25% dell’attuale produzione mondiale di prodotti forestali e circa il 30% dei pannelli a base di legno, carta e cartone. Nonostante la domanda interna sia in crescita e l’Unione Europea sia diventata anche uno dei maggiori esportatori di prodotti forestali, le foreste europee si stanno espandendo.
La vastità delle foreste Europee è così grande, che se potessimo suddividere la loro superficie totale per ogni cittadino europeo, ad ognuno spetterebbe una porzione pari a due campi da calcio e mezzo.
Abbiamo oltre 1 miliardo di ettari di foresta in Europa, estesi in 44 paesi, con una superficie che continua a crescere di 510mila ettari all’anno.
Attualmente si calcola che ci siano circa 20 miliardi di mc di legno nelle foreste europee e solo il 64% del loro accrescimento annuo viene tagliato.
E in Italia?
La superficie forestale nazionale ha un’estensione stimata di 10,5 milioni di ettari che corrispondono al 35% della superficie nazionale. Pur avendo una produzione forestale annua di gran lunga maggiore rispetto all’Austria, il legname italiano rimane nei boschi a degradarsi e le aziende italiane comprano i prodotti lavorati dall’estero: l’Italia acquista ogni anno 6 milioni di mc di legname dall’Austria.
E pensare che solamente le foreste venete producono ogni minuto circa 100 mc di legno, l’equivalente necessario per la costruzione di una casa!
Se vogliamo assicurare un futuro roseo per l’industria forestale ma anche e soprattutto per la protezione attiva del clima e dell’ambiente, dobbiamo saper gestire le foreste trattandole come veri e propri ecosistemi da preservare, salvaguardando la loro produttività e biodiversità.
La sfida per ogni paese è quella di riuscire a sfruttare le risorse forestali rispondendo alla crescente domanda senza distruggerle, ma anzi, valorizzandole.
Le leggi e policy severe riguardo la riforestazione assicurano da molto tempo che ci siano sempre più alberi di quanti ne vengano tagliati ogni anno.
Questo è un dato non di poco conto, la certificazione GFS (Gestione Forestale Sostenibile) assicura al consumatore che tutti i prodotti di origine forestale non derivano da interventi irresponsabili che portano all’impoverimento o distruzione delle risorse forestali.
In base alla demografia, all’economia e al clima di un determinato paese, i metodi e le strategie che vengono adottate per la rigenerazione delle foreste sono differenti e molto variegate.
Gli standard devono essere rispettati, ma poi spetta ad ogni paese il compito di definire i dettagli per assicurare il patrimonio ambientale del territorio.
Proteggere il clima utilizzando con maggiore frequenza il legno
Ogni albero è a tutti gli effetti un organismo vivente, che assorbe anidride carbonica dall’atmosfera, trasformandola in carbonio e liberando nell’ambiente il materiale di scarto, ossia l’ossigeno.
Il Carbonio rimane imprigionato nel legno fino a che quest’ultimo non marcisce o viene bruciato, contribuendo in modo essenziale alla riduzione del contenuto di Co2 nell’atmosfera.
Per garantire un assorbimento duraturo di Co2, è importante che il legno venga utilizzato in più fasi, prolungando il più possibile il suo ciclo di utilizzo.
In questo senso, il legno rappresenta il modo più efficace per contrastare la crescente intensificazione dell’effetto serra, alla base dell’aumento del riscaldamento globale e del cambiamento climatico.
Abbiamo una risorsa economica e ambientale incredibile, che però non viene adeguatamente valorizzata.
Certi che questo possa essere motivo di riflessione per tutti, vi lasciamo la possibilità di scrivere un commento all’articolo, ponendo la vostra personale opinione in merito a questa problematica.
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