Sei sicuro che i pannelli X Lam siano tutti uguali?
Lo spunto per questo articolo è partito da due domande piuttosto comuni negli ultimi tempi, riferite alla produzione di pannelli in legno X Lam:
- Come è possibile che a parità di spessore i prezzi siano così diversi da un produttore all’altro?
- Come è possibile che a parità di prezzo ci siano prodotti con caratteristiche estetiche così differenti?
Oggi vogliamo fare chiarezza su questi argomenti, e per farlo abbiamo deciso di analizzare i vari certificati ETA di alcuni tra i maggiori produttori X Lam Italiani ed Europei.
Negli ultimi anni i produttori di X Lam si sono moltiplicati a livello nazionale e europeo. Era il lontano 1996, quando KLH, insieme al prof. Gerard Schickhofer, dell’università di Graz, brevettò per primo il pannello a strati incrociati.
Da allora le cose sono cambiate, e non poco.
Per chi costruiva in legno all’inizio del 2000, non c’erano molte alternative, l’X Lam arrivava dall’Austria, con una finitura superficiale che lasciava molto a desiderare e a costi molto alti rispetto al mercato odierno.
Ma questo era quello che all’epoca offriva il mercato, e dunque questo veniva utilizzato.
Qual è il problema odierno?
Dato che il panorama dei produttori X Lam si è arricchito, non è raro che ci si ritrovi con una decina di offerte diverse per la stessa fornitura. I produttori si sono diversificati offrendo vari formati di plateau, vari sistemi di incollaggio, vari formati di spessori e layout di tavole. Ovviamente questo aumento di offerta ha divaricato la forbice dei prezzi creando una discreta confusione tra gli operatori.
Infatti, strutturalmente, tutti i pannelli X Lam sono certificati in classe di resistenza C24 e di conseguenza hanno la stessa valenza strutturale.
Ma poi per ogni produttore i parametri di produzione sono diversi.
Cosa sono le schede ETA?
Le schede Eta sono il certificato di base in cui si definiscono i parametri per garantire caratteristiche standard ai prodotti commercializzati.
Nel caso dell’X Lam, la scheda ETA dà indicazioni sui metodi di calcolo, sui processi di produzione e sui materiali utilizzati.
In particolare ci possiamo concentrare su tre aspetti preponderanti nella produzione del CLT.
1. La specie arborea utilizzata
Si tratta di un parametro importante da controllare, sia per quanto riguarda la resa estetica, che per quanto riguarda la qualità del materiale stesso. Ben diverso è un xlam confezionato con tavole di abete rosso italiano da uno confezionato utilizzando pino polacco.
Dal momento che i prezzi di acquisto per il tavolato grezzo sono molto diversi a seconda delle essenze, è buona norma verificare che tipi di essenze può usare il produttore che abbiamo scelto e in caso di ambiguità pretendere che sia identificata l’essenza utilizzata nel contratto di fornitura.
In queste due immagini vediamo in modo chiaro le differenze tra un pannello X Lam di scarsa qualità, dove si nota la differenza di colore tra le tavole e le grandi dimensioni dei nodi del legno, e uno di ottima qualità.

Pannello X Lam di scarsa qualità

Pannello X lam di ottima qualità
In questa terza foto invece, possiamo evidenziare altri difetti del pannello, rovinato da segni di azzurramento, un’alterazione cromatica che si verifica in seguito ad attacchi funginei nei legnami freschi di taglio con elevata presenta di umidità (def. dal Prontuario delle Costruzioni in Legno, di Andrea Zenari).
2. La qualità di assi utilizzata
Non molti sanno che una lastra Xlam certificata C24 non è necessariamente composta da sole tavole C24, le schede ETA danno ampia libertà di scelta e di utilizzo di materiali più scadenti come il C18 o il C16.
Anche in questo caso la scelta di utilizzare tavolame più scadente, magari per gli strati interni, deve trasformarsi in una riduzione di prezzo in quanto i prezzi del materiale grezzo variano molto a seconda della classificazione delle tavole.
Nelle immagini qui riportate, possiamo vedere per prima una tasca di resina presente sulla tavola di legno, e poi nella seconda foto i colori diversi del legno che denotano qualità diverse.
3. Tipologia di colla adottata
Gli adesivi ammessi per l’incollaggio sono di due tipi, ureici-melaminici o poliuretanici. Gli ureici melaminici hanno tempo di incollaggio nell’ordine di qualche minuto, occupano per poco tempo le presse e velocizzano il processo di produzione.
Per contro, nel corso del tempo, rilasciano formaldeide e ftalati con conseguente dispersione negli ambienti di sostanze irritanti e cancerogene. Questi collanti non vengono ammessi in ambienti come scuole e ospedali.
Gli adesivi poliuretanici invece sono atossici ma hanno tempi di incollaggio di qualche decina di minuti che impongono al produttore un ritmo di produzione più lento rispetto all’utilizzo di melaminici. Anche in questo caso, il prezzo deve tenere conto delle diverse tecnologie e caratteristiche del prodotto finito.
Un X Lam melaminico deve costare meno di uno poliuretanico.
Nelle immagini, qualche esempio di incollaggio non efficace data l’evidente scollatura delle tavole stesse.
Alleghiamo uno schema che riassume le differenze di cui abbiamo parlato in 9 produttori di X Lam di cui siamo riusciti a reperire le schede ETA. Come si può notare, le differenze sono notevoli ed è fondamentale conoscerle per poter fare delle scelte consapevoli.
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Molto interessante la vostra classifica. Poichè la mia impresa di costruzioni si stà avvicinando all’utilizzo di pannelli X Lam PER STRUTTURE, PARETI E TETTI NELLE NUOVE E FUTURE COSTRUZIONI, (VEDI NOSTRO SITO) siamo alla ricerca di fornitori di tale materiale e cerchiamo ovviamente un ottimo prodotto per le nostre nuove costruzioni. Distinti saluti, geom. Claudio Armano.
Le chiedo cortesemente delucidazioni in merito. I pannelli in Xlam sono dichiaratamente permeabili al vapore acqueo, gli adesivi poliuretanici strutturali impiegati normalmente non lo sono come è stato risolto questo problema ? Sono stati impiegati adesivi poliuretanici a cellule aperte? Le superfici di contatto degli strati non sono incollate a “campo pieno” ?
la ringrazio anticipatamente per la sua cortese risposta.
cordialmente
Giorgio Ilari
Buongiorno Sig. Ilari
I produttori che si affidano a colle poliuretaniche utilizzano per la quasi totalità la stessa colla. Una poliuretanica monocomponente che reagisce con l´umidità presente nelle tavole senza bisogno di ulteriori solventi. Il procedimento di incollaggio prevede che la colla venga distribuita a fili continui sulla superficie lasciando così ampi spazi per la traspirazione. Spero di esserle stato utile.
Alex Merotto
Giusto per chiarezza e correttezza, binderholz utilizza colle poliuretaniche (http://www.binderholz.com/it/prodotti-di-base/x-lam-bbs/)
Buongiorno Sig. Valentino
La ringrazio per la segnalazione. Si tratta di una svista che provvederemo a correggere.
Buona giornata
A.M.
Ciao Alex, bell´articolo come sempre.
Mi hai fatto venire il dubbio sul tipo di xlam che trattiamo in azienda,
non essendo il nostro fornitore presente nel tuo elenco.
Si tratta della Mayr Melnhof, che con mia grande sorpresa usa Colla a base di resina melamminica (ETA??´09/0036).
Buon lavoro e a presto
Buongiorno Alberto e grazie per i complimenti, abbiamo pubblicato i dati di chi ci ha volontariamente fornito le schede ETA. Alcuni produttori si sono rifiutati e perciò non li abbiamo in tabella. In merito alle colle melaminiche, non sono da demonizzare e le emissioni sono ampliamente entro la norma. Bisognerebbe piuttosto chiederci con cosa sono fatti gli arredi e i complementi d´arredo, che sono a stretto contatto con l´aria che respiriamo, piuttosto che le strutture interne dell´abitazione.
Grazie
A.M.
Buongiorno vorrei sapere se la parete xlam della klh e la migliore in commercio perche nel sopralzo che dovro fare ho dei preventivi molto diversi. se riuscite a darmi una mano vi ringrazio. potete contattarmi al 3356694344. dovro fare il lavoro in luglio 2018.
Buongiorno, complimenti per l´articolo, era proprio quello che stavo cercando per riuscire a confrontare i preventivi delle diverse imprese.
2 domande da ignorante:
– cosa si intende per softwood?
– il parametro C più alto è meglio è? voglio dire un pannello con legno C30 è meglio di uno con legno C24?.
Grazie