Gli edifici storici di legno e muratura in Liguria, 2° parte
Ospitiamo sul nostro blog Gerolamo Stagno e Linda Secondini con un loro secondo contributo relativo agli edifici storici in legno e muratura della Liguria.
L’obiettivo con questi articoli è quello di dare visibilità a tecniche costruttive del passato che sono valide ed ancora efficaci ai giorni nostri.
Dunque lasciamo a loro la parola.

La Regione Liguria possiede un Patrimonio storico diffuso e poco conosciuto, con strutture a telaio di legno che risalgono al XIX e XX secolo (ne abbiamo visto diversi esempi nell’articolo precedente, che vi invitiamo a leggere cliccando qui).
Uno strumento essenziale per la conservazione di questo Bene Culturale, è la sua conoscenza. A tal fine, questo contributo propone l’esempio applicativo sui casi Liguri di una Scheda Sperimentale con lo scopo di catalogare gli edifici a telaio di legno.
Conoscere per conservare
Il tema della conoscenza dell’edificio è fondamentale all’interno del progetto di recupero e restauro ed è fonte di molte scelte da parte del rilevatore.
Studiare ogni parte componente l’edificio è il primo passo per poter conoscere, conservare e, laddove necessario intervenire.
Le indagini sulla materialità dell’ architettura mostrano aspetti contraddittori, perché sono al tempo stesso esercizio del misurare, ossia della ricerca quantitativa, ma anche lavoro critico, cioè valutazione qualitativa. Entrambi i punti di vista sono legittimi, ma sono al tempo stesso conflittuali perché presuppongono metodi e concezioni operative radicalmente diversi. (B.P.Torsello,La materia del Restauro, Marsilio, Venezia, 1988)
La conoscenza di un edificio avviene tramite l’azione del rilevare ed ha finalità differenti, infatti è:
- uno strumento diagnostico: esso fornisce il necessario riferimento per ogni altra analisi o diagnosi ed è considerato indispensabile base di ogni pratica del progetto e di ogni approfondimento della conoscenza del costruito.
- Uno strumento di conservazione: “ogni progetto consapevole nasce dalla conoscenza del suo oggetto e che se vuole conservare, insieme alla materia, i valori di cui il manufatto è portatore, deve anzitutto saper riconoscere, inventariare e diffondere i dati che ne descrivono la consistenza e le condizioni attuali”.
- Un metodo analitico volto alla valutazione economica del progetto.
- Uno strumento di controllo in fase di cantiere.
- Un corredo ad ogni richiesta di intervento.
La conoscenza dell’edificio è quindi molto importante al fine di un intervento di recupero o conservativo; se per un rilievo di tipo geometrico le informazioni da ottenere sono comunemente note, cioè le dimensioni precise dell’oggetto, invece per quanto riguarda la diagnosi, l’iter è più incerto e prevede delle scelte da parte dell’ operatore.
Siccome il territorio della conoscenza è immenso è necessario avere ben chiaro quale sia l’ambito d’indagine e quali i mezzi disponibili sia per quel che concerne le risorse economiche che per la disponibilità di tempo.
Tutti i casi di strutture a telaio individuati in ambito ligure sono stati oggetto di due studi paralleli: il primo dedicato alla comprensione del manufatto tramite un indagine visiva sul luogo; il secondo volto alla ricerca di documentazione storica che potesse aiutare a capirne la struttura e le modifiche apportate.

La situazione ottimale di lavoro prevede un accurato rilievo geometrico ed architettonico della struttura, utile sia per localizzare gli elementi all’ interno dell’edificio, che in fase di restituzione grafica, ma non sempre è realizzabile in tempi ridotti.
Una buon sopralluogo, volto all’individuazione di tutte le parti che compongono il telaio e deve contenere informazioni relative a:
- Identificazione delle componenti lignee mediante codice o cifra
- Posizione delle componenti nella struttura
- Dimensioni dei singoli elementi
- Vincoli
- Segni di riparazione, consolidamento, rinforzi e ripristini
- Modifiche apportate all’edificio che possono aver influito sul telaio
Quale strumento conoscitivo applico?
Al fine di conoscere e allo stesso tempo di catalogare gli edifici a telaio di legno, è stata creata appositamente una Scheda Sperimentale, strumento che chi effettua il sopralluogo dovrà usare e compilare sul posto.
Trattandosi di edifici storici non sempre è possibile consultarne le documentazioni costruttive, sarà quindi necessario effettuare ricerche bibliografiche, fotografiche ed orali.
La scheda è frutto di un lungo lavoro basato sia sulla conoscenza delle tecniche costruttive teoriche, sia sull’analisi visiva effettuata sul campo al momento dei sopralluoghi.
La problematica principale riscontrata nella stesura della scheda, è stata quella di riuscire ad includere nei vari capitoli, ognuno dedicato ad una parte compositiva dell’edificio, ogni possibile variazione del tipo di elemento indagato.
Questo perché, soprattutto in ambito ligure, non è presente un metodo costruttivo rigoroso nella costruzione di edifici a telaio ligneo. Si può affermare infatti che ogni caso individuato sia unico nel suo genere ed abbia un almeno una particolare accezione che lo rende singolare.

Il modello segue una struttura ad albero, in modo che le informazioni possano essere registrate dalla scala macroscopica dell’intera costruzione a quella microscopica relativa alle singole parti che la costituiscono.
La scheda sperimentale fornisce dati sulla geometria, sulle dimensioni e sulle caratteristiche dei materiali relativamente al tipo di pietra del basamento o alla specie legnosa del telaio.
Anche il degrado è analizzato, ed inserito nella scheda e viene rilevato mediante indagini non distruttive (N.D.T) sia in situ che in laboratorio. Si è inoltre tenuto conto che il degrado può derivare sia da cause di natura meccanica sia da agenti biotici.
Particolare attenzione viene posta allo studio delle connessioni, le quali vengono schedate tramite una tabella apposita che identifica la posizione, gli elementi coinvolti, il tipo di giunto e i chiodi o le staffe eventualmente presenti.


Questo procedimento conoscitivo permette così di comprendere al meglio l’interazione di ogni singolo elemento con la struttura dell’edificio e di conseguenza comprendere possibili cause di dissesto e prevedere i corretti interventi atti alla conservazione.
La diagnostica per valutare la salute degli elementi
L’esperienza condotta, se pur su un limitato numero di casi, ha permesso e consente di definire le soluzioni costruttive maggiormente utilizzate e di costituire un primo elenco delle principali tipologie di dettagli progettuali.
In particolare, effettuare la diagnosi, fornisce una prima risposta al tema attuale delle costruzioni in legno la loro durabilità al degrado del tempo.
Le indagini strumentali sono state indirizzate su quelle parti edificate che maggiormente sono esposte al contatto con agenti atmosferici e con il terreno da cui provengono i principali fenomeni aggressivi di degrado.
I sistemi costruttivi indagati presentano in molti casi anche integrazioni con altri materiali che, a loro volta, divengono gli elementi scatenanti del deterioramento.
Ricordiamo che una delle cause principali di degrado nel legno è la presenza di principi di condensa dovuti alla cessione di umidità di materiali molto più densi, processo univoco che espone il materiale ligneo ad un forte marcescenza.
Per approfondire leggi anche:
– La mala gestione degli impianti nelle case in legno
– Durabilità case di legno: quando i danni possono essere evitati
Per una maggior conoscenza dell’edificio sono state effettuate le seguenti indagini strumentali non distruttive:
- Riconoscimento specie legnose con analisi microscopica e macro
- Misurazione della resistività elettrica tramite igrometro.
- Misurazione della densità del materiale, tramite sclerometro da legno Pilodyn o martello elettronico effettuate sia su parti degradate che non per definire il livello di decadimento
- Micro-carotaggi
- Wall-scanner
- Indagine termografica
- Verifica presenza attacchi xilofagi con rilevamento acustico

In tale contesto principalmente è stata sviluppata la fase diagnostica integrabile tuttavia con altre tecniche.
Quindi è proprio negli interventi di recupero che a volte la scelta di materiali non opportuni è causa della continuità del degrado e non del suo arresto.
I casi esaminati sono stati e sono attenzione di interventi manutentivi o di restauro vero e proprio ma anche qui si rileva la mancanza di maestranze abituate o, se vogliamo utilizzare un eufemismo, non idonee alle lavorazioni delle costruzioni in legno; questo è dovuto ad una interruzione del tramandare sia la cultura teorica che pratica su cui si sono formate per secoli.
——————-

Vi invitiamo a lasciarci il vostro commento su quanto esposto qui sotto, con la prospettiva di avere un confronto professionale ed accorto sul tema.
Infine, per rimanere aggiornati sui prossimi contenuti del blog, vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter compilando i campi qui di seguito; in omaggio un ebook scaricabile, a cura dell´ing. Alex Merotto, sulla Resistenza al Fuoco degli edifici in Legno.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!