Pannelli X Lam: analisi di un cantiere in corso
Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di pannelli XLam e di schede Eta. In particolare, avevamo posto l’attenzione su come i pannelli XLam, a parità di classificazione meccanica, possano essere così diversi tra loro a seconda dell’azienda che li produce.
Con un’analisi delle schede ETAsiamo quindi riusciti ad evidenziare gli elementi su cui alcuni produttori possono speculare al fine di tenere bassi i costi, a discapito però della qualità finale del prodotto.
Dare un quadro generale e delle linee guida valide per comprendere nel dettaglio questi dati è importante, ma ancora più utile è analizzare a livello pratico la tipologia di legno fornito da uno di questi produttori.
Per questo abbiamo raccolto alcune foto e definito le nostre considerazioni su un cantiere specifico in cui la fornitura di pannelli xlam è stata eseguita con ETA certificato 08/0271.
Per completezza vi riportiamo i dati salienti della scheda ETA per il produttore (ETA 08/0271).




Cosa possiamo dire sulla qualità dei pannelli XLam utilizzati?
Come possiamo vedere nelle foto qui sopra, i pannelli xlam forniti sono di due tipi: a destra gli strati esterni in Abete Rosso si presentano di buona qualità, mentre a sinistra la parete presenta strati superficiali con ampio uso di Pino dalle qualità mediocri.

Le tavole presentano colorazioni rossiccie tipiche del pino, moltissimi nodi mobili e caduti, di dimensioni al limite della norma ma comunque importanti rispetto alla larghezza delle tavole.
Si rilevano anche numerose tavole con segni di azzurramento.


All’igrometro abbiamo rilevato una percentuale media di umidità intorno al 13,2% con picchi di 13,7%, alta ma nei limiti della scheda ETA (12%+2).

Perché si utilizza il Pino invece dell’Abete?
Principalmente per una questione di costi: il Pino costa meno dell’Abete, e soprattutto quando si usano tavole di scarto da altre lavorazioni, il costo precipita.
Perché il Pino è più scadente rispetto all’abete?
Perché si tratta di un’essenza più povera, con molti più nodi e caratteristiche di omogeneità più scadenti che ne indirizzano l’utilizzo verso applicazioni meno prestazionali come pavimenti e rivestimenti.
Inoltre il Pino richiede una coltivazione più accorta, il taglio va eseguito esclusivamente nei mesi invernali per evitare un alto contenuto d’acqua e l’azzurramento dell’alburno.
Ma chi ci può garantire quando è stato tagliato un’albero?
I segni azzurri che si vedono su alcune tavole ci suggeriscono che forse, questi alberi, non sono stati tagliati nel periodo corretto.
Vi lasciamo qui sotto ulteriori immagini del cantiere in corso:
Per dare la vostra opinione in merito al cantiere analizzato ed ai pannelli xlam, potete lasciare un commento qui sotto.
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Mille grazie
Info preziose
Ottimi esempi pratici come sempre!
Vi segnalo che il vostro post è datato gennaio 1970 e quindi non appare come ultimo in ordine di tempo sul blog
Gentile sig. Zanchi,
la ringrazio per la segnalazione, abbiamo provveduto a sistemare il problema tecnico.
A presto!
M.DN.