Perché è importante ripensare al modo corretto di realizzare edifici?
Se dovessimo fare il punto sullo stato di sviluppo tecnico degli edifici di legno, cosa potremmo dire?
Durante il discorso introduttivo del seminario che abbiamo tenuto a Palermo lo scorso Dicembre, il presidente della Facoltà di Architettura espose alcune considerazioni che ritengo molto importanti per fare il punto della situazione a livello tecnico degli edifici in legno.
Il professore infatti sosteneva che nel corso degli ultimi 150 anni l’architettura si era sviluppata a partire dalle idee rivoluzionarie di Gropius, passando per le Corbusier e creando una serie di cifre stilistiche strettamente collegate al materiale da costruzione utilizzato, in questo caso il cemento armato.
Parliamo dei pilotis, delle finestre a nastro, ecc. Questi elementi stilistici, con molteplici variazioni, si sono trasmessi nel corso degli anni fino ai giorni nostri.
Dobbiamo pensare ad una nuova architettura
Ora che gli edifici stanno cambiando materiale da costruzione c’è bisogno di pensare una nuova architettura.
Di fatto, tranne sporadici casi di interventi notevoli, la maggior parte degli edifici di legno viene realizzata partendo da adattamenti di progetti pensati per una costruzione tradizionale.
E anche se si progetta pensando ad una costruzione di legno, il più delle volte il risultato che si vuole ottenere è quello di edifici di legno camuffati da edifici tradizionali. Crediamo ci sia lo spazio, e i sempre più numerosi esempi di nuove forme lo confermano, per un nuovo modo di pensare le abitazioni in legno.
Cosa comportano le scelte progettuali errate?
Continuare a proporre progetti tradizionali su sistemi costruttivi nuovi ed efficienti equivale a mortificarli nascondendoli, e in alcuni casi l’insistere su elementi anacronistici può risultare addirittura dannoso.
Pensiamo, per esempio, che togliere dai progetti particolari come i marciapiedi pavimentati e solidali alle fondazioni non possa che far bene alla salute di un fabbricato in legno. Avanziamo l’idea che è forse ora di ripensare a come fare i terrazzi e i tetti piani, perché soffocare il legno con decine di cm di spessore di riempimenti e guaine per poi posarci sopra delle piastrelle può avere effetti a medio termine molto spiacevoli.
Potremmo anche pensare ad edifici che galleggino sul terreno, sollevati di qualche decina di centimetri invece di continuare ad incassarli a raso con l’erba del giardino.
È chiaro che non basta cambiare un dettaglio o adattare quelli che abbiamo già. Si tratta di ripensare gli edifici in funzione di un materiale che ha caratteristiche proprie da rispettare, alcuni limiti ma anche potenzialità inespresse enormi.
È la nuova sfida per i progettisti, è già iniziata e sarà il prossimo banco di prova che li aspetta.
Già alcuni esempi ci possono fa sognare, e vogliamo lasciarvi qui sotto le immagini relative.
La struttura in foto si trova a Siviglia ed è il Metropol Parasol, la più grande struttura in legno mai realizzata al mondo. Si tratta di un edificio realizzato utilizzando il Kerto, un materiale innovativo di origine Finlandese.
Un’altra opera interessante è il Tecnopolo Reggio Emilia che, grazie all’intervento dell’arch. Andrea Oliva, ha portato a nuova vita le Ex Officine Reggiane utilizzando box in legno autoportanti, suddivisi su tre livelli.
E poi, nel cuore del Tirolo Orientale si erge Ufogel, un po’ casa aliena, un po’ rifugio e un po’ scultura in legno. Si tratta di una casa perfettamente abitabile, dotata di tutti i comfort necessari.
Aspettiamo i vostri commenti qui sotto in merito alle considerazioni sopra riportate, e vi ricordiamo che iscrivendovi alla nostra Newsletter avrete modo di scaricare un PDF gratuito sulla Resistenza al Fuoco del Legno, a cura dell´ing. Alex Merotto.
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