Edificio antisismico: quali sono i parametri di confronto da considerare?
Affinché un edificio sia antisismico è importante che questo sia in grado di mantenere nel corso del tempo i parametri legati alla resistenza ed alla stabilità.
Ma molto spesso i clienti ci chiedono chiarimenti su cosa voglia dire “edificio sismo-resistente”, su che basi vengano calcolate le loro case e fino a che magnitudo possono resistere. In particolare è molto sentita l’esigenza di capire la resistenza del fabbricato in funzione della magnitudo Richter, forse perché si tratta dell’unico valore conosciuto diffusamente grazie ai mezzi di comunicazione attuali.
Gli ingegneri però non hanno mai a che fare con la magnitudo, in quanto si tratta di un parametro che identifica l’energia liberata dal sisma e non tanto l´effetto che produce sull´edificio, ma operano utilizzando AG, Accelerazione Massima Orizzontale al sito.
Si tratta di un valore molto più utile per il calcolo dell’edificio perché identifica in maniera univoca l’accelerazione che il sisma produce alla base dell’edificio.
Per capirsi, un sisma di magnitudo Richter 6 può avere affetti sulle costruzioni molto diversi a seconda della distanza dall’ipocentro, degli strati rocciosi che attraversa e della micro situazione geologica che si trova sotto il fabbricato.
Ecco perché gli ingegneri si basano su una serie di dati storici del territorio nazionale, che analizzano le accelerazioni al suolo misurate negli ultimi anni, per identificare un valore di AG, diverso da luogo a luogo, che ha una probabilità finita di essere superato in un determinato tempo di ritorno.
Per scongiurare la perdita di vite umane a seguito di un sisma in un’abitazione ad esempio, si identifica un accelerazione AG che abbia una possibilità del 10% di essere superata nei prossimi 50 anni.
Ovvero il calcolatore sta prendendo in considerazione un sisma che ha statisticamente un tempo di ritorno di 475 anni.
Ma è proprio impossibile capire che grado Richter di sisma posso aspettarmi in una data zona geografica?
Pur tenendo in considerazione quanto detto sopra, nel corso degli anni si è cercato con vari metodi di trovare una relazione.
Una delle risposte è la formula proposta da Como e Lanni che prevede:
6 M2 < ag max < 12 M2
Se applichiamo questa formula al terremoto di Tolmezzo (Friuli Venezia Giulia, 1976, dove è stata registrata un’accelerazione di 351 cm/s2 ) otteniamo dei valori di magnitudo Richter massima pari a 7,65 e minima pari a 5,40. Gli strumenti misurarono una magnitudo di 6,5, perfettamente in range.
Oppure possiamo evidenziare il caso della correlazione di Gutemberg-Richter che propone
log10(ag) = -2.1 + 0.81*M – 0.027*M2
Valevole solo per distanze oltre i 20Km dall’epicentro.
Possiamo quindi, in via molto approssimata, dare dei valori indicativi di possibili range di magnitudo a seconda della zona dove ci troviamo, tenendo comunque conto che sono comunque astrazioni matematiche con tutti i loro limiti.
Ad esempio possiamo costruire una tabella che metta in relazione le quattro zone sismiche e la magnitudo massima che ci possiamo aspettare zona per zona, come nell´esempio qui sotto indicato:
zona 4 ag<0,05g Mmax=2,86
zona 3 0,05g<ag<0,15g Mmax= 4,95
zona 2 0,15g<ag<0,25g Mmax= 6,40
Zona 1 ag>0,25g M> 6,40
Attraverso le competenze tecnico/matematiche e le conoscenze del territorio interessato si possono dare indicazioni più precise e stime approssimative riguardo un edificio antisismico.
Continueremo a parlare di antisismicità degli edifici in legno, nel frattempo ti ricordiamo che puoi iscriverti alla nostra Newsletter per non perderti i prossimi aggiornamenti e per scaricare subito il PDF gratuito dedicato alla resistenza al fuoco degli edifici in legno, a cura dell´ing. Alex Merotto.
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